Chi era Emilio Rosetti?
L'istituto comprensivo di via crocette è stato intitolato alla memoria di Emilio Rosetti, come ricorda la stele qui a fianco. Ma chi era Emilio Rosetti? Riportiamo ciò che scrisse lo stesso Corrado Matteucci, padre fondatore insieme a Diana Rosetti della Fondazione "E. Rosetti", nata alla fine degli anni 90 a Forlimpopoli, nel libro "Uomini da ricordare". L'Ing. Rosetti nasce a Forlimpopoli nel 1839 da famiglia non ricca e numerosa... terminati gli studi a Torino nel 1865 fu subito invitato dal governo argentino a recarsi a Buones Aires per fondare la prima Facoltà di Scienze fisico matematiche di quel paese. Legato affettivamente alla sua patria seppe tenerne alto il nome anche in terra argentina: oltre ai vari incarichi in università, fondò presso il Collegio nazionale un gabinetto di fisica che fu additato allora come esempio e servì a lui stesso per compiere importanti studi sulle proprietà fisiche dei metalli argentini, studi destinati a diventare un classico del genere. Sempre su incarico del governo argentino progettò la ferrovia che doveva attraversare le Ande, fu architetto di varie chiese e delle grande stazione ferroviaria di La Plata. L'Argentina intitolò al suo nome una propria terra e la Facoltà di Ingegneria istituì un "premio Rosetti" per i giovani che si laureavano con il massimo dei voti. Al ritorno in patria, dopo 20 anni di assiduo e onorato lavoro fu nominato Console nella provincia di Forlì dal governo argentino. Tra i suoi scritti ricordiamo un trattato di storia e geografia della Romagna e una storia di Forlimpopoli. "Uomo di vasta cultura, repubblicano per convinzione, fu seguace di una morale veramente umana e civile e giammai un atto solo della sua vita fu in contrasto con le sue idealità, così come mai egli si mostrò intollerante verso le idee altrui. Figura morale la sua che appariva integerrima e che quasi lasciava perplesso chi gli viveva accanto." Alla sua morte tutta la stampa, italiana e argentina, scrisse di lui e fu unanime nel sottolineare la grandezza e il valore dell'uomo che lasciava di sé un ricordo incancellabile. "I figli vollero eternare il ricordo del padre nel modo che più a lui si addiceva. Era stato maestro dei propri e di tanti altri figli: per questo essi vollero che nel paese nativo del loro genitore sorgesse un asilo per i figli del popolo" |